sabato 1 gennaio 2011

Iniziano oggi gli "anni dieci"?

Lo so, lo so, è una questione pedante, oziosa, del tutto inutile; ma anche giocherellare con la matematica può sembrare ozioso, eppure ci piace...
Nel lontano gennaio 2000, nella mia precedente vita da astrofilo, avevo scritto sull'argomento un articolo, per il bollettino del Circolo Astrofili Veronesi del quale facevo parte.
Un altro buon contributo sull'argomento si trova in questo articolo di Paolo Bonavoglia.

Ebbene, l'annosa (è proprio il caso di usare questo termine) questione è la seguente: quando è iniziato il terzo millennio? Il primo gennaio del 2000 o un anno dopo? E di conseguenza, quando sono iniziati gli "anni dieci" del XXI secolo? Il primo gennaio del 2010 oppure stamattina?
Prima di tutto diciamo che si tratta, sempre e comunque, di pure convenzioni, e quindi non esiste una risposta "esatta" in senso assoluto.
Poco sopra ho scritto "di conseguenza", dando per scontato che la scelta dell'inizio del secolo (o del millennio) determini a sua volta, senza possibilità di sgarrare, la collocazione dei decenni che chiamiamo "anni dieci", "anni venti", e così via; ma anche questa è una convenzione, e nulla vieta di svincolare le due cose.
Ma andiamo per ordine.

Molto spesso si parla di "anno zero", intendendo l'anno iniziale dell'era cristiana, cioè l'anno nel quale nacque Gesù Cristo. Ebbene, l'anno zero non è mai esistito (almeno secondo la convenzione ufficiale in uso).
Nel 532, il calendario in uso nell'Europa cristiana si basava ancora sulla data della fondazione di Roma. In quell'anno Dionigi il Piccolo, un monaco erudito che era diventato, per così dire, il consulente matematico del Papa, si cimentò nel calcolo della data della nascita di Cristo, e stabilì che il Salvatore era venuto al mondo nell'anno 753 ab urbe condita.
In quell'epoca, però, non era stato ancora "inventato" lo zero, visto che gli Arabi e le loro innovazioni matematiche erano ancora di là da venire, per cui il buon Dionigi non aveva altra scelta che collocare, in prossimità della data individuata per la nascita di Cristo, l'anno 1 dopo Cristo: l'anno precedente si sarebbe chiamato per forza di cose anno 1 avanti Cristo.
Insomma, niente anno zero, perché lo zero non lo conosceva nessuno.
E quindi, secondo una lettura rigorosa (e rigida), dato che il primo secolo ebbe inizio con l'anno 1, lo stesso deve essere terminato, dopo i suoi bravi cent'anni, alla fine dell'anno 100. Tutto il resto viene di conseguenza: il ventesimo secolo è terminato il 31 dicembre 2000 per lasciare spazio al nostro secolo, iniziato il primo gennaio 2001 insieme al terzo millennio.

Fin qui la rigida deduzione a partire dalla scelta convenzionale di Dionigi e degli storici.
Ma il peccato originale, come dicevo, sta nell'avere fatto a meno dello zero.
Questa "colpa" può essere certo perdonata a Dionigi e ai suoi contemporanei, così come non si può rimproverare agli antichi, ad esempio, di non avere scritto dell'America; ma non per questo possiamo permetterci anche noi di continuare a ignorare l'invenzione araba dello zero, oggi fondamentale in tutti i sistemi di numerazione.
Non è un caso, osserva giustamente Bonavoglia, se il famigerato "millennium bug" si è verificato allo scoccare della mezzanotte del primo gennaio 2000, e non certo un anno dopo.
D'altra parte, come sottolineavo nel mio vecchio articolo, anche dal punto di vista emotivo è stato ben più significativo il passaggio dall'anno con i 3 nove a quello con i 3 zeri, piuttosto che l'aggiunta di una misera unità al Duemila.
Inoltre, sarebbe contraddittorio dire che l'anno 1900 non fa parte del Novecento, o che il 2010 non fa parte degli "anni dieci"!
D'altra parte, per noi uomini del terzo millennio, abituati al sistema decimale di tipo posizionale, viene naturale considerare lo zero come il primo numero, e quindi considerare il 2000 come il primo anno del nuovo secolo: e secondo questa impostazione, gli "anni dieci" del XXI secolo non sono iniziati stamattina, ma un anno fa.

Eppure se consultiamo su una buona enciclopedia la voce "Ventesimo secolo", troveremo, molto probabilmente, che viene ancora seguita la convenzione degli storici iniziata con Dionigi. E allora, come la mettiamo?
L'ho detto all'inizio, è solo questione di convenzioni; ma spesso mettersi d'accordo sulle convenzioni da seguire risulta fondamentale.

C'è chi ha suggerito soluzioni salomoniche, per salvare capra e cavoli: ad esempio lasciare pure vacante l'anno zero, ma far terminare il primo secolo con l'anno 99, in modo da mettere a posto tutto già a partire dal secondo secolo; oppure, addirittura postulare bizantine distinzioni tra il Novecento (iniziato nel 1900) e il XX secolo (iniziato nel 1901), e così via.
Probabilmente la soluzione più semplice è quella che già da molto tempo costituisce la convenzione ufficiale adottata dagli astronomi: l'anno 1 avanti Cristo di Dionigi viene ribattezzato anno zero, e quindi, evviva! reintroducendo l'anno zero tutto risulta più semplice, e la convenzione "naturale", in accordo col sistema decimale viene ristabilita.
Ad essere pignoli, però, in questo modo la polvere non viene eliminata ma nascosta sotto il tappeto, cioè negli anni prima di Cristo, che si trovano ad essere sfasati rispetto all'ormai consolidato calendario degli storici.
Insomma, dovremmo riscrivere i libri di storia. La data dell'inizio dell'impero romano, ad esempio, andrebbe corretta: non sarebbe più il 27 a.C. ma il 26 a.C.
Chissà, potrebbe essere una buona occasione di business per gli editori...

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